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Il Parere del Esperto

Introduzione
Hippocrate qualcosa come 2500 anni fa affermava: “cerchiamo di considerare il cibo come medicina e la medicina come cibo”. Questa affermazione del padre della medicina oggi sembra tornata essere di eccezionale attualità. In particolare oggi sembra essere rinato nell’interesse dei consumatori la considerazione dell’apporto salutare, sia fisiologico che psicologico, di alcune tipologie di cibo categorizzate come “ functional food” per le loro particolari componenti nutrizionali. In generale tutti i cibi sono funzionali in quanto forniscono aroma, gusto e valori nutritivi. Comunque nel corso dell’ultimo decennio il termine “functional” ha adottato una differente connotazione e cioè quella legata al fornire benefici fisiologici oltre ai benefici di base legati all’aspetto nutrizionale.


Definizione dei “Functional food”
Il termine functional food fu per la prima volta introdotto in Giappone nella metà degli anni ottanta e si riferisce a particolari tipologie di cibi che aiutano alcune specifiche funzioni del corpo umano oltre a mantenere le loro caratteristiche nutritive. Ad oggi il Giappone è l’unico paese che ha istituito uno specifico processo di regolamentazione e approvazione per i functional foods. Conosciuti come “cibi per specifico uso salutare” (FOSHU), questi cibi hanno una apposita certificazione rilasciata dal ministro giapponese della salute e del benessere. Correntemente ci sono 100 prodotti certificati come FOSHU in Giappone.Negli Stati Uniti la categoria dei Functional foods non è legalmente riconosciuta. Nonostante questo, molte organizzazioni hanno proposto nuove definizioni ed inquadramenti per questo nuovo trend nutrizionale. Tra questi l’Institute of Medicine’s Food e il Nutritional Board hanno definito i functional foods come : “ tutti quei cibi o ingredienti che possono favorire e fornire benefici alla salute in maniera maggiore rispetto a quelli tradizionali”.La cosiddetta generazione dei Baby- boomers americani, evolutasi come una generazione con una attenzione particolare alle tematiche della salute e del vivere bene, ha reso i Functional foods il trend alimentare più in voga nell’intero mercato alimentare americano. Le stime sulla grandezza di questo mercato variano significativamente in quanto ancora non si è arrivati a stabilire compiutamente cosa siano i functional food. Comunque la Decision Resources Inc ha stimato che il valore di mercato dei functional foods si aggiri intorno ai 28 miliardi di dollari. La cosa che sembra piacere a questo nuovo mercato riferito ai functional food è la possibilità di prevenire malattie, sostenere la salute e ridurre i costi legati alle spese mediche.

Functional food : il loro ruolo nella prevenzione di malattie e nella promozione della buona salute
Questo sommario scientifico sull’argomento functional foods propone adesso una elencazione dei vari cibi di origine vegetale e animale che sono considerati come cibi che oltre ad apportare valore nutrizionale hanno anche una forte componente legata al benessere fisiologico.

Functional food derivanti da piante o vegetali
Oggigiorno vi sono fondate e condivise evidenze che vedono in una dieta a base vegetale il modo migliore attraverso cui possono essere evitate malattie mortali come ad esempio il cancro.Nel 1992 una ricerca basata su 200 studi epidemiologici ha dimostrato che il rischio per le persone che prevedono nella propria dieta alti quantitativi di frutta e verdure è esattamente la metà rispetto invece a coloro con diete con bassi quantitativi dei precedenti. E’ evidente quindi ci sono delle componenti all’interno delle diete di carattere vegetale diverse da quelle presenti nei nutrimenti tradizionali che appunto possono ridurre il rischio di prendere malattie come il cancro. Questi componenti sono stati definiti da alcuni scienziati con il termine di Fitochimici sul cui ruolo nel processo di miglioramento del benessere salutare vi è completa concordanza tra tutti gli esperti del settore.

Avena
I cibi che contengono avena al loro interno sono molto presenti nelle diete di coloro che hanno problemi legati al colesterolo. Si ritiene che il B-glucan (.. che nella natura si trova solo nelle pareti delle graminacee come l'orzo, il frumento, ma soprattutto l'avena ..) contenuto nell'avena svolge il ruolo della profilassi e combatte le malattie della civilizzazione come l'arteriosclerosi, l'obesità, il diabete, il cancro del colon e anche l'ulcerosa infiammazione intestinale. Nell'avena troviamo in gran quantità fibre solubili, quasi il 50% (dal 23 fino al 62%), con il paragone di altri cereali che le contengono solo in quantità di 10-25%

La soia
La soia non è soltanto una proteina di alta qualità in quanto è inoltre considerata avere un ruolo terapeutico e preventivo per chi ha problemi cardiovascolari, cancro, osteoporosi e l’alleviamento dei sintomi della menopausa. Inoltre il suo effetto di abbassamento del livello del colesterolo è quello più documentato dagli specialisti del settore. Il consumo costante di soia può provocare la significativa riduzione del colesterolo totale, del LDL colesterolo e dei trigliceridi con un conseguente piccolo e insignificante aumento delle lipoproteine ad alta densità HDL. Diversi tipologie di anticancerogini sono presenti nei semi di soia. La soia inoltre fa bene alle ossa ed è consigliata nelle diete che soffrono i sintomi della menopausa.

Semi di lino
Tra la maggior parte degli oli di semi, l’olio di semi di lino contiene al suo interno una percentuale di omega-3 considerevole circa il 57%. E’ stato dimostrato inoltre che i semi di lino fanno diminuire l’incidenza dei tumori specialmente quelli al colon e alle ghiandole mammarie come pure ai polmoni. Alcuni studiosi hanno inoltre dimostrato che il consumo di 10 g al giorno di semi di lino provoca diversi cambiamenti ormonali associati con una sostanziale riduzione di rischi di cancro al seno. Il suo consumo per finire, è stato dimostrato essere efficace per la riduzione del livello del colesterolo.

Pomodori
I pomodori hanno cominciato ad attirarsi particolari attenzioni nel corso degli ultimi anni grazie all’interesse esploso sul lycopene ossia un fondamentale carotenoide presente in questo frutto e inoltre per il suo ruolo attivo nella riduzione dei rischi di cancro. In uno studio che riguardava circa 47 mila uomini si è chiaramente dimostrato come chi consumava prodotti riconducibili a pomodori 10 o più volte a settimana aveva la metà del rischio di riscontrare stati avanzati di tumore alla prostata. I meccanismi attraverso cui si crede che il lycopene possa influenzare i rischi legati al cancro risiedono nelle sue funzioni antiossidanti.

Aglio
Fra i suoi principi attivi più interessanti ci sono allicina e alliina, due composti solforati dotati di un'attività simile a quella degli antibiotici, capace di contrastare lo sviluppo di alcuni batteri (come staffilococchi e salmonelle) e favorendo così la prevenzione dei disturbi derivati dall'ingestione di cibi avariati. [Inoltre vi] è l'ajoene, che sembra avere un'azione anticoaugulante e protettiva nei confronti delle malattie cardiovascolari simile a quella dell'aspirina. L'aglio possiede anche una funzione regolarizzatrice sulla pressione sanguigna e la concentrazione di colesterolo del sangue, [e protegge da] alcuni tumori, come quelli a intestino e stomaco.
Secondo la farmacopea Cinese l'aglio è un buon rimedio contro raffreddore, bronchite e altri sintomi da raffreddamento:

Broccoli e verdure crucifere
L’Epidemiologia ha evidenziato e dimostrato come il consumo di verdure crucifere diminuisce i rischio di prendere malattie come il cancro. In recenti e riconosciuti studi si è di fatto dimostrato vi è una inversa associazione tra il consumo di verdure appartenenti alla famiglia delle brassiche e il rischio di cancro in particolare il consumo di verdure come la verza, i broccoli, i cavolfiori e i cavoli di Bruxelles. Le proprietà anticancerogene delle verdure crucifere sono da attribuire al loro alto contenuto di glucosinolati.

Agrumi
Gli agrumi hanno caratteristiche protettive contro diverse varietà di cancro. Oltre a contenere al loro interno importanti elementi nutritivi come la vitamina C , acidi folici e fibre sono portatori di un ulteriore elemento nutrizionale della classe dei fitochimici conosciuto come limonene.

Mirtillo Rosso
Il succo di mirtillo è riconosciuto essere efficace per il trattamento di infezioni urinarie, in quanto il mirtillo rosso è ricco di acido benzoico che causa l’inacidimento delle urine .

Vino e Uva
Vi è sempre più crescente evidenza del fatto che il vino ed in particolare il vino rosso può ridurre i rischi legati al CVD. Studi hanno riscontrato una forte e negativa correlazione tra il consumo di vino e le morti provocate da ischemia cardiaca sia per gli uomini che per le donne. L’alto contenuto fenolico del vino rosso, che è circa 50 volte maggiore rispetto al vino bianco, sembra essere dovuto all’incorporamento della buccia dell’uva nel processo di fermentazione. L’uva rossa senza semi inoltre contiene una alta concentrazione fenolica. L’effetto positivo del vino e dell’uva rossa è dovuta alla capacità delle sostanze fenoliche di prevenire l’ossidazione del LDL.

Functional foods di origine animale
Nonostante il fatto che la maggior parte degli alimenti che migliorano la salute siano di origine vegetale, possiamo riscontrare in alcuni alimenti di origine animale componenti nutrizionali fisiologicamente attive che meritano attenzione per il loro potenziale ruolo nel perseguimento del benessere.

Il pesce
Non è dimostrato che mangiare grosse quantità di pesce riduce drasticamente il rischio CVD. Nonostante questo è dimostrato che il consumo di 35 grammi o più di pesce al giorno riduce il rischio di morte per problemi cardiaci e inoltre è dimostrato che un pranzo completo a base di pesce a settimana può ridurre significativamente il rischio di mortalità dovuta a disfunzioni cardiovascolari .

Prodotti caseari
Non vi è alcun dubbio riguardo al fatto che i prodotti caseari possano essere considerati come Functional foods. Essi sono una delle principali risorse di calcio e inoltre di componenti nutritive come i probiotici ossia elementi che sono stati dimostrati essere funzionali per il bilanciamento dell’equilibrio intestinale e per la prevenzione di diverse malattie mortali.

Carne bovina
Nel 1987 fu per la prima volta isolato dalla carne bovina un acido grasso anticacerogeno chiamato acido coniugato linoleico (CLA). Questo acido si trova in grandi quantità all’interno del grasso degli animali ruminanti. Il CLA attraverso numerosi studi è stato classificato come un agente funzionale per la prevenzione di tumori allo stomaco e al seno. Ultimamente il CLA è stato studiato ed esaminato per stabilire eventuali connessioni fra i suoi principi e la composizione del corpo umano. Ossia si sta dimostrando che il CLA può essere inoltre considerato come un fattore attivo nel processo di riduzione del peso.

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